Ignorare il rapido invecchiamento della popolazione metterà a repentaglio la ripresa del Paese
• L’Ucraina ha la più alta percentuale di persone anziane colpite da conflitti nel mondo.
• Il 90% degli anziani non è in grado di pagare i bisogni medici di base.
• Le infrastrutture danneggiate dalla guerra mettono a dura prova il sistema sanitario in difficoltà.
• Il governo dell’Ucraina e i suoi partner internazionali devono tenere in conto il cambiamento demografico adesso, in fase di pianificazione, per avere una ripresa di successo in futuro.
L’incapacità di soddisfare i bisogni della popolazione anziana dell’Ucraina potrebbe seriamente minare gli sforzi di ripresa del paese, dichiara HelpAge International in un briefing pubblicato in preparazione della Conferenza sulla Ripresa dell’Ucraina (Ukraine Recovery Conference) che si terrà a Londra dal 21 al 22 giugno.
Il rapido invecchiamento della popolazione ucraina ha importanti implicazioni per la ripresa sociale ed economica del paese. Almeno il 25% della popolazione ucraina aveva più di 60 anni prima dell’invasione russa – una delle più alte percentuali di persone anziane di qualsiasi paese al mondo – e questa percentuale è in aumento.
“Chiunque pensi a come gestire la ripresa dell’Ucraina deve affrontare un fatto molto reale: c’è un’altissima percentuale di persone anziane nel paese, che hanno bisogni specifici che devono essere affrontati”, ha affermato Dimitrije Todorovic, Country Director di HelpAge per l’Ucraina.
“La sfida creata dall’invecchiamento della popolazione non può essere risolta rinchiudendo le persone negli istituti, ma sviluppando una strategia coerente che sostenga i diritti e le esigenze delle persone anziane e ciò richiede un’azione immediata, oltre a riforme sostenibili nel lungo termine”.
Un cambiamento fondamentale nella demografia del paese.
Le persone anziane costituivano un quarto della popolazione ucraina prima dello scoppio della guerra, e questa percentuale è aumentata dall’inizio del conflitto. Molti giovani hanno lasciato il Paese, mentre i cittadini più anziani hanno scelto di restare a casa. È probabile che questa tendenza aumenti se l’Ucraina riuscirà ad aderire all’UE, garantendo alle persone il diritto alla libera circolazione in tutta Europa.
Qualsiasi piano di ripresa sociale ed economica per il Paese dovrà tenere conto dei bisogni di una popolazione più anziana causata da questo cambiamento demografico. È essenziale che il processo di recupero coinvolga tutti i gruppi di popolazione e sia informato da dati disaggregati. Il governo non dovrà solo ricostruire i suoi servizi sanitari e di assistenza a lungo termine, ma anche adattarli a una popolazione che invecchia. Dovranno inoltre fornire alloggi e infrastrutture accessibili e sviluppare un sistema pensionistico sostenibile.
Il 16% delle strutture sanitarie pubbliche era stato danneggiato o distrutto dopo appena un anno di guerra, mentre il numero di persone con disabilità era aumentato di circa 130.000 unità e un numero infinito di persone era alle prese con problemi di salute mentale.
“La guerra sta esacerbando il bisogno di assistenza e supporto a lungo termine nella comunità, rendendo molto importante lo sviluppo di sistemi che rispondano maggiormente alle crescenti esigenze di una popolazione più anziana. La popolazione ucraina sta cambiando ed è tempo che gli sforzi di sostegno lo riconoscano”, ha affermato Dimitrije Todorovic.
Il declino economico intensifica l’insicurezza del reddito
La guerra ha spinto nella povertà 7,1 milioni di persone. Circa l’80% degli ucraini anziani single vive al di sotto della soglia di povertà e il 90% non è in grado di pagare nemmeno per le necessità mediche di base. La ricerca di HelpAge mostra che nel 2021 la pensione era l’unico reddito dell’89% delle persone anziane.
“Queste medicine costano più della metà della mia pensione. Non ho abbastanza soldi sia per il cibo che per le medicine”, dice Valentina, 65 anni, che ha bisogno di cure per la vista che si sta deteriorando.
C’è un urgente bisogno di migliorare la fattibilità del sistema pensionistico statale per creare un futuro sostenibile per il paese e dignità per i suoi anziani.
L’assistenza istituzionale a lungo termine limita l’indipendenza delle persone anziane
Prima della guerra, l’Ucraina era sulla buona strada della deistituzionalizzazione dell’assistenza ai bambini, alle persone con disabilità e agli anziani. Tuttavia, nei primi quattro mesi di guerra, più di 4.000 persone anziane, comprese quelle che vivevano in modo indipendente prima della guerra, sarebbero state collocate in istituti statali. Ciò si aggiunge alle 41.000 persone anziane e disabili stimate che vivevano in istituti prima del conflitto. Mentre queste istituzioni possono essere un rifugio sicuro durante la guerra, il soggiorno prolungato aumenta l’isolamento e mette le persone anziane in pericolo di abuso istituzionale e abbandono.
“All’inizio non volevo davvero venire qui: è una casa di cura e non sono così vecchia. Stavo in una scuola con i bagni all’esterno e il Direttore mi ha incoraggiato a venire qui. Almeno le condizioni sono buone. Ho sentito parlare male di altre istituzioni. So che molte persone anziane non sono così fortunate. […] Vorrei vivere a casa mia ma, mentre la guerra è in corso, rimarrò qui”, Tamara, 69 anni.
Invertire il processo di dipendenza eccessiva dalle istituzioni permetterà all’Ucraina di mantenere il proprio impegno ad applicare la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità (Convention On The Rights Of Persons With Disabilities – CRPD) che ha ratificato nel 2010, e che è espressione di un paradigma inclusivo, sociale e relazionale nella propria comunità. Ancora più importante, garantirà che le persone anziane possano godere di una vita indipendente e autonoma, potendo scegliere come viverla.
“La guerra ha colpito più duramente gli anziani perché sono quelli che sono rimasti indietro, isolati e privi di servizi di supporto a loro dedicati. Nessuno sforzo per aiutare l’Ucraina a riprendersi può ignorare questo fattore e qualsiasi percorso verso la ripresa e l’integrazione nell’UE dell’Ucraina deve dare la priorità a politiche che garantiscano l’uguaglianza, l’inclusività e lo sviluppo di comunità a misura di anziano”, ha affermato Dimitrije Todorovic.

Tamara, 69 anni, è stata sfollata due volte dal 2014. L’anno scorso è stata evacuata a Lviv e spostata da un rifugio all’altro finché non le è stato offerto un posto in una casa di cura. Con una pensione inferiore a una cifra equivalente a 50 euro, fa fatica a coprire le sue esigenze mediche.
Arkadyy, 66 anni, è stato trasferito con la madre di 91 anni in un istituto statale. Vorrebbe rivedere la sua casa ma, senza più il sostegno della comunità, gli è difficile immaginare come potrebbe prendersi cura di sua madre fuori dall’istituto.


Valentina, 65 anni, è una sopravvissuta all’invasione russa in Irpin. Ha perso la vista da un occhio e la vista si sta deteriorando dall’altro. Sebbene riceva gratuitamente alcune medicine per le condizioni generali, non può permettersi cure per la sua vista.
Alla, 64 anni, è stata sfollata con la madre di 88 anni un anno fa. Vorrebbe tornare a casa, quando possibile, ma la sua casa è stata distrutta e si preoccupa di non riuscire a ricevere un risarcimento di cui ha bisogno per effettuare la ristrutturazione.
