Gli anziani non devono essere trascurati nella risposta al terremoto che ha colpito la Turchia sudorientale vicino al confine con la Siria e la Siria stessa. HelpAge International sta lavorando con partner in Turchia e nel Nord della Siria per sostenere la risposta umanitaria, assicurando che sia inclusiva delle persone anziane, delle persone con disabilità e di tutti coloro che rischiano di essere emarginati dai soccorsi.

Guarda i video con l’appello dei soccorritori della SEMA (Sirian Expatriate Medical Association).

” Viste le temperature gelide e le condizioni già dure sarà necessario dare massima urgenza alla risposta a questo terremoto”, ha affermato Samuel Wood, responsabile dell’azione umanitaria inclusiva di HelpAge International.

“Gli anziani sono uno dei gruppi più vulnerabili in queste circostanze. Affrontano difficoltà nell’accedere sia ad un rifugio di emergenza adeguato che a forniture e servizi essenziali e sono esposti a maggiori rischi per la salute a causa delle temperature gelide. Sappiamo per esperienza che il sistema umanitario non è impostato per soddisfare le loro esigenze specifiche e spesso sono lasciati indietro nella risposta immediata”, ha aggiunto Samuel Wood.

Mentre le organizzazioni umanitarie mettono insieme piani per fornire riparo, cibo e riscaldamento a chi ne ha bisogno, HelpAge le esorta a garantire che le persone anziane siano prese in considerazione per gli sforzi di salvataggio e soccorso, con particolare attenzione alle donne anziane e alle persone anziane con disabilità.

HelpAge sta lavorando con il suo partner, la Syrian Expatriates Medical Association (SEMA), che è già attiva e sta fornendo una risposta all’emergenza medica.

Siria, membri del partner SEMA distribuiscono viveri tra i profughi del terremoto

Purtroppo alcuni membri del personale di SEMA sono rimasti feriti nel terremoto e un membro dello staff, Basem Shaher, ha trascorso la scorsa notte in macchina al freddo gelido con la moglie e i figli, fra i quali un bambino di soli 15 giorni. Hanno poi fortunatamente trovato rifugio in una moschea.

Basem Shaher, che si trova a Gaziantep, città della Turchia del sud, ha dichiarato: “Questa è la situazione peggiore che abbia visto da molto tempo. Stanno ancora tirando fuori persone e corpi dagli edifici crollati, e quindi sappiamo che il numero delle vittime aumenterà. Qui sono crollati oltre 500 edifici”.

“In questo momento sta nevicando e fa molto freddo. Siamo molto preoccupati per tutti coloro che sono stati costretti a lasciare le loro case con queste temperature gelide. Siamo particolarmente preoccupati per i rifugiati siriani più anziani le cui condizioni sono già peggiorate a causa di anni di vita in condizioni spaventose nei campi profughi. Abbiamo urgente bisogno di fornirgli il supporto necessario, ma è estremamente impegnativo perchè la maggior parte delle rotte verso il nord-ovest della Siria sono inaccessibili; molte strade sono infatti gravemente danneggiate e le linee telefoniche sono interrotte”.