Intervista all’Area Manager di HelpAge International in Ucraina.

Più di quattro milioni di persone, fra le quali moltissimi anziani, sono state direttamente colpite dal conflitto in Ucraina scoppiato nella parte orientale del Paese nel 2014. HelpAge International ha lavorato in Ucraina dall’inizio del conflitto, fornendo supporto a persone anziane nel corso degli ultimi 8 anni e sta continuando il suo supporto con l’escalation della guerra.

In questo momento in Ucraina operano 17 operatori di HelpAge, la maggior parte dei quali si trova nell’est del Paese. Quasi tutte le località in cui opera HelpAge si trovano entro 5 chilometri dalla linea di demarcazione del territorio finora controllato dal governo ucraino e alcune comunità si trovano sulla linea stessa.

Il nostro lavoro è sostenuto da 33 persone delle comunità locali e da 230 volontari, e insieme forniscono supporto continuo ai 4.800 anziani che vivono in queste aree.

I volontari effettuano visite a domicilio almeno due volte al mese e sono in costante contatto telefonico on le persone anziane. Forniscono kit igienici, inclusi dispositivi di protezione contro COVID-19, nonché bastoni, deambulatori, stampelle e pannolini, a seconda delle esigenze personali dell’individuo. Forniscono inoltre opuscoli informativi su come proteggersi dal COVID-19. Approfondisci qui l’impegno di Helpage in Ucraina.

Quando il 17 febbraio ha avuto luogo uno scontro a fuoco sulla linea di demarcazione – cosa che non accadeva da molto tempo – diversi civili sono rimasti feriti e l’esplosione ha fatto esplodere le finestre della casa di uno dei nostri volontari.

Abbiamo dovuto interrompere le visite dei volontari di HelpAge per diversi giorni affinché non fossero in pericolo, ma il nostro staff e i nostri volontari rimangono costantemente in contatto con le persone anziane, parlando con loro al telefono e cercando di supportarle e rassicurarle.

Fortunatamente, siamo riusciti a distribuire la maggior parte dei nostri aiuti prima dei bombardamenti e abbiamo garantito anche una scorta nel caso in cui il conflitto si intensifichi. Abbiamo già determinato quante persone possiamo raggiungere in caso di ulteriore escalation della guerra e stiamo cercando ulteriori finanziamenti per intensificare gli aiuti.

Tutti abbiamo continuato a sperare in una soluzione diplomatica del conflitto, ma abbiamo comunque formato tutti i nostri volontari e il personale sulle attività da portare avanti in caso di emergenza, dove andare e cosa portare con sè.

Le autorità non hanno mai fornito istruzioni agli anziani su cosa fare in caso di guerra, probabilmente per non seminare il panico fra persone già provate, stanche e spaventate. Ogni aggravamento del conflitto ha infatti un effetto negativo sulla loro salute, sia fisica che mentale.

Parlando con gli anziani, ci rendiamo conto che ognuno ha i propri problemi e lamentele, speranze e aspirazioni, ma tutti concordano nel volere una cosa: la pace e rivedere figli e nipoti dai quali sono stati separati per così tanto tempo.

Leggi qui le storie delle persone anziane che in questo momento si trovano in zone bombardate.

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