Combattiamo l’ageismo e tuteliamo i loro diritti
La celebrazione del 1° ottobre, Giornata Internazionale delle persone anziane (#IDOP2021, International Day of Older Persons 2021), giunge in un momento particolare per gli anziani in Italia e nel mondo. Ovunque la pandemia ha colpito le persone nelle fasce d’età più a rischio, e questo ha alimentato divisioni e dibattiti su come “tutelarle”. In Italia è noto che la decisione di chiudere gli accessi alle RSA senza adottare, se non in forte ritardo, gli adeguati protocolli che avrebbero potuto garantire le visite dei parenti, ha comportato mesi di isolamento per migliaia di anziani.
Ma in altri Paesi è andata anche peggio. Come nelle Filippine, dove il governo aveva messo in lockdown tutta la popolazione anziana e solamente l’intervento della Coalition of Services of Elderly (Coalizione di Servizi per gli Anziani) è riuscito a mettere fine a quella che stava diventando una segregazione domestica forzata.
La fase di emergenza nei paesi occidentali si sta ora attenuando grazie alle vaccinazioni ma, contrariamente a quanto raccomandato dall’OMS, interi Paesi e quindi vastissime fasce di popolazione in tutto il mondo non hanno ancora avuto accesso ai vaccini.
HelpAge è impegnata in una campagna e in azioni concrete, affinché anche in questi Paesi siano garantite le necessarie informazioni sui vaccini e affinché avvenga la somministrazione in via prioritaria alle persone anziane.
La pandemia di COVID-19 ci ha anche mostrato con grande evidenza quanto sia radicata e “sistemica” la discriminazione nei confronti delle persone anziane, chiamata ageismo, in assonanza con sessismo e razzismo. Ed è proprio alla lotta all’ageismo che è dedicata la Giornata Internazionale delle Persone anziane, offrendoci l’opportunità di smascherarlo e sfidarlo.
Il fenomeno è presente negli stereotipi legati all’avanzare dell’età, nelle relazioni sociali, nel linguaggio che usiamo e nei comportamenti delle persone singole e dei gruppi. Nasce anche dalla nostra paura di invecchiare e dal valore che diamo alla vita delle persone anziane.
Per fare un esempio di quanto l’ageismo sia socialmente accettato e possa essere solo apparentemente privo di conseguenze pensiamo a un medico che, in presenza di un paziente anziano ma perfettamente cosciente e attivo, si relaziona quasi sempre, spontaneamente e automaticamente, solo con l’accompagnatore più giovane (che sia un congiunto o altri), applicando quindi una forma di discriminazione percepita dall’anziano come molto frustrante e demotivante.
È quindi evidente che per sfidare davvero l’ageismo, abbiamo bisogno di un approccio sistemico a livello globale. Per questa ragione HelpAge sostiene la necessità di arrivare presto all’elaborazione e approvazione di una Convenzione Internazionale per i diritti delle persone anziane, chiedendo al Governo italiano di sostenere questa azione. Una Convenzione garantirebbe una solida base affinché tutti i paesi possano adottare misure efficaci per la tutela dei diritti degli anziani, combattendo tutte le discriminazioni.
Firma qui il nostro appello e sostieni la lotta contro l’ageismo!
Aderisci alla campagna per arginare l’ageismo sistemico, per un mondo adatto a tutte le età #AWorld4AllAges
NOTA: L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dedicato un rapporto all’ageismo Global Report on Ageism. Il documento delinea un quadro d’azione per ridurre l’ageismo e include raccomandazioni specifiche per diversi attori (governo, agenzie delle Nazioni Unite, organizzazioni della società civile, settore privato). Riunisce inoltre le evidenze disponibili sulla natura e l’entità dell’ageismo, le sue determinanti e il suo impatto e descrive infine quali strategie funzionino per prevenirlo e contrastarlo, identificando le lacune esistenti e proponendo future linee di ricerca per migliorare la nostra comprensione del fenomeno.