Dal 29 Marzo e fino al 1°Aprile si terrà a New York e in modalità virtuale l’undicesima sessione del Open-Ended Working Group on Ageing, il gruppo delle Nazioni Unite che si occupa della tutela dei diritti delle persone anziane.

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Nel corso dei quattro giorni, insieme a HelpAge, si alterneranno le voci e i contributi di istituzioni e associazioni che vedono ormai giunto il momento di garantire agli anziani una protezione che non può essere più negata, ed esorteranno gli Stati membri delle Nazioni Unite a iniziare immediatamente a redigere la convenzione che avrebbe potuto prevenire alcune delle palesi discriminazioni e dei trattamenti del tutto inadeguati che molte persone anziane hanno dovuto affrontare durante la pandemia di Covid-19.

HelpAge Italia è l’unica associazione italiana selezionata per intervenire in diretta durante l’incontro fra i rappresentanti della società civile riuniti per parlare di COVID-19 e persone anziane. Dichiara la presidente Emilia Romano: “Parleremo agli esperti di un progetto pilota che stiamo conducendo in partnership con la struttura di Servizi Sociali e Assistenziali per le persone anziane del comune di Belluno, Ser.S.A. srl, per lo sviluppo di un sistema di safeguarding, ovvero un insieme di misure che consentano di prevenire, rilevare e gestire situazioni non tutelanti per gli assistiti, garantendo il rispetto dei loro diritti. È il momento di passare dalle parole ai fatti con progetti concreti, che devono però basarsi su una guida chiara: una Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone anziane”.

Abusi, maltrattamenti e discriminazioni contro la popolazione anziana sono diffusi in tutto il mondo in diverse forme, e la gravità di quanto è accaduto, e sta ancora accadendo, come conseguenza della pandemia di Covid-19, ha messo in luce la palese violazione dei diritti umani delle persone anziane anche in Italia. Lo hanno denunciato l’associazione Felicita, che raccoglie i famigliari delle vittime del Pio Albergo Trivulzio di Milano, dove fra l’altro sono ancora adottate misure che, in mancanza di protocolli di sicurezza certificati, impediscono i contatti con i famigliari e Amnesty International, che ha pubblicato a dicembre 2020 un rapporto significativamente intitolato “Abbandonati” e che continua a raccogliere testimonianze come questa: “Tutte le visite sono bloccate e l’unico contatto con mia madre è uno settimanale con Skype, ma a volte temiamo che lei non ci riconosca più! Sicuramente ha molte difficoltà con questo mezzo ed è l’unico collegamento con il mondo esterno. Gli ospiti sono tutti vaccinati, ma nonostante questo non vengono portati in giardino, significa che è quasi un anno che non vedono la luce del sole! Insomma, la situazione è sempre al limite dell’accettabile. Anche se il personale si sforza di essere gentile e affettuoso, ma non può certamente rimpiazzare la presenza di un parente. È dura, molto molto dura per tutti.” (La figlia di un’ospite in una struttura lombarda, marzo 2021). 

Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha di recente a Bergamo preso un impegno a nome del Governo ricordando le tante vittime tra la popolazione anziana: “Siamo qui per promettere ai nostri anziani che non accadrà più che le persone fragili non vengano adeguatamente assistite e protette. Solo così rispetteremo la dignità di coloro che ci hanno lasciato.”  Ma bisogna ora passare a progetti concreti, ed HelpAge continuerà a raccogliere adesioni all’appello al Governo Italiano affinché sostenga e promuova attivamente in tutte le sedi competenti una Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti degli Anziani, una pietra miliare che costituirebbe:

  • Una base solida per una società più equa, perché contribuirebbe a garantire che tutte le persone anziane, ovunque, siano trattate in modo equo e più giusto.
  • Una garanzia di ottenere servizi migliori per tutti, perché contribuirebbe a garantire che i governi, il settore privato e altri progettino e forniscano servizi che rispettino i diritti delle persone anziane.
  • Una guida chiara, sarebbe infatti il punto di riferimento per ottenere indicazioni su cosa siano i diritti delle persone anziane e su come rispettarli.
  • Un motore per il cambiamento, perché metterebbe in moto una catena di eventi che migliorerebbero la vita delle persone anziane.

La Convenzione darebbe inoltre voce agli anziani, così come accaduto per bambini, donne e persone con disabilità in seguito all’approvazione di convenzioni internazionali specifiche sui loro diritti, figlie della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

Qui è possibile firmare l’appello e visualizzare i primi firmatari, fra cui Amnesty Internationale Auser Nazionale.

#LessTalkingMoreDrafting #AgeWithRights Invecchiamo mantenendo i nostri diritti